Il mio percorso
Molte cose importanti nella vita iniziano quasi per caso, e il mio percorso nell’arte del Wing Chun non è stato un’eccezione a questa regola. Fu infatti durante un qualunque pomeriggio del 1999 che mi trovai a osservare affascinato l’immagine di un volantino che ritraeva Sifu Cuciuffo (anche se in quel momento non avevo idea di chi fosse) mentre colpiva un suo assistente. Nella posa che vedevo rappresentata ci fu qualcosa che mi attirò in un modo molto particolare e fu per questo motivo che decisi di telefonare ed è così che partecipi alla successiva dimostrazione che, per un’ulteriore coincidenza, si sarebbe svolta proprio nella mia città.
Il sabato seguente mi presentai insieme ad un amico (lui già praticante di Arti Mariziali) alla dimostrazione e… ne rimasi molto deluso!
Ovviamente ero io a non aver affatto colto la sostanza di ciò che avevo appena visto, e in quel momento pensai di lasciar perdere subito, anche considerando che le lezioni si svolgevano a Savona, più di 40km da dove abitavo. Percorrere 200km alla settimana per qualcosa che non mi piaceva nemmeno sembrava senza senso.
Il mio amico insistette e, contrariamente a ciò che per me era logico finii per iscrivermi ugualmente: forse sentivo un qualche lontano richiamo, ma più probabilmente fu un semplice cedimento alle insistenze del mio amico (il quale dopo alcune lezioni abbandonò il corso).
Fu sufficiente circa un mese di pratica affinché mi rendessi conto che questa disciplina celava molto di più rispetto a quanto avevo percepito di primo impatto: mettendo in evidenza i miei stessi limiti e debolezze iniziò a ritagliarsi il proprio spazio nel mio cuore.
Avido di scoprire sempre di più, iniziai ben presto ad integrare le normali lezioni con incontri privati settimanali con il mio primo istruttore, oltre che seguire tutti gli stage e i corsi istruttori a cui avevo modo di partecipare. Trascorsero così un paio di anni in cui frequentai assiduamente il corso a Savona finché arrivò per me una grande notizia: il mio istruttore decise di aprire un corso a Loano, il mio paese, chiedendomi di fargli da assistente. Nonostante il mio entusiasmo non fu in realtà un periodo facile, faticavamo a trovare iscritti e ci trovammo diverse volte a dover cambiare location (non avevamo infatti una vera e propria accademia, eravamo ospitati da diverse palestre e centri fitness). A complicare ulteriormente le cose, il mio Sihing fu ad un certo punto costretto ad abbandonare l’insegnamento a causa delle condizioni di salute di suo padre, mi ritrovai così a dovermi occupare della guida del gruppo di Loano. In quel periodo il mio mentore nel Wing Chun era Sifu Emin Boztepe, fondatore della scuola EBMAS, con il quale studiai per diversi anni. Non avendo all’epoca alcuna esperienza nel gestire un corso le difficoltà furono molto grandi: ricordo serate ad aspettare che qualcuno si presentasse in palestra, per poi riprendere la borsa e tornare a casa deluso.
Oggi, a distanza di anni, rivedo tuttavia quei momenti con nostalgia e penso sia proprio in quel periodo che sia germogliata in me la voglia di “farcela con il Kung Fu!”.
Per un istruttore, cosa che nonostante tutto ero ormai diventato, il punto più importante è non smettere mai di imparare e continuare sempre a migliorarsi.
Negli anni successivi decisi di andare in cerca di ciò che realmente stavo cercando marzialmente parlando. Frequentai quindi diversi maestri e sperimentai i sistemi di varie associazioni, cercando sia di ampliare il più possibile le mie competenze tecniche sia di sviluppare una visione di insieme nel mio cammino.
Tra queste esperienze, ricordo con piacere i due intensi anni trascorsi a studiare sotto la guida di Sifu Michael Fries (tra i primi allievi del Maestro Keith Kernspecht), il periodo con Sifu Massimo Giammarinaro, con Sifu Nunzio Nastasi e molti altri che ho avuto la fortuna di conoscere e di avere come insegnati per parecchio tempo. Ognuno di loro ha donato qualcosa di prezioso, poco o tanto, a quello che sono oggi.
In quel periodo, nonostante i molti stimoli che ricevevo da tanti bravi insegnanti, c’era una particolare immagine che rimaneva fissa nella mia mente: un giovane Sifu di nome Sergio Iadarola, che in alcuni video trovati su internet si muoveva come nessun altro maestro avevo mai visto fare.
Provai a contattarlo per mesi, ma inutilmente: per ricevere lezioni da lui l’unica strada sarebbe stata quella di trasferirmi ed iscrivermi alla sua accademia di Amsterdam, cosa che per me in quel momento era impossibile. Riuscii tuttavia a trovare qualcuno che aveva studiato con lui il sistema di GM Leung Ting: Sifu Franco Giannone, di Novara. Praticai con lui per un anno, nonostante i 300km che dovevo percorrere ogni volta che mi recavo a lezione (feci per oltre un anno due giornate di lezione a settimana con Sifu Franco di 3 ore ciascuna, senza saltare una sola settimana), ed ebbi così l’opportunità di studiare tutto il programma Leung Ting proveniente da Sifu Sergio Iadarola.
Un mio grande sogno era sempre stato quello di viaggiare a Hong Kong e praticare con un maestro del posto, quindi nel 2009 decisi di intraprendere il viaggio.
Ebbi così modo si prendere lezioni da un grande numero di maestri locali; tra questi voglio in particolare menzionare Wan Kam Leung, un Maestro che rappresentava l’apice di ciò che avevo visto fino a quel momento. Mi impressionò infatti fin dal primo istante con le sue capacità e decisi di prendere da lui diverse lezioni intensive.
A Hong Kong iniziai anche a studiare il Taijiquan della famiglia Yang ed il Qi Gong con Master Cheng, una pratica che in quel momento consideravo solo complementare al mio percorso, ma che in seguito ne diventò parte fondamentale.
Proprio durante questo viaggio venni a sapere che anche Sifu Sergio Iadarola si accingeva ad arrivare a Hong Kong: sfoderai tutta la mia faccia tosta e gli chiesi di poterci incontrare, riuscendo così finalmente a conoscerlo di persona. Ciò che mi ero immaginato su di lui fino a quel momento trovò conferma: si trattava di un Maestro senza eguali, che mi fece scoprire un panorama incredibilmente ampio e completo. Capii che era proprio lui il Sifu che cercavo.
Diventare allievo di Sifu Sergio Iadarola non era tuttavia una cosa semplice, in quanto i suoi impegni gli lasciavano poco tempo per insegnare privatamente, ma il mio viaggio a Hong Kong mi aveva ormai convinto a dedicare la mia vita allo studio, alla pratica e all’insegnamento del Kung Fu. Non mi diedi quindi per vinto e con insistenza e sacrifici riuscii nonostante tutto a pormi sotto la sua guida.
Nel 2011 decisi che il momento era giunto: aprii a Loano la mia Accademia dedicata interamente al Wing Chun. Ad alcuni anni di distanza dalla mia prima esperienza di quel tipo, mi trovai dunque nuovamente nella situazione di dover lanciare una scuola di Kung Fu. Anche questa volta le difficoltà non mancarono, ma queste fecero presto spazio a grandi soddisfazioni: la mia Accademia stava decollando, presto gli iscritti divennero molti e iniziai anche a formare uno staff di validissime persone chi mi aiutarono a portare avanti il mio sogno verso sempre nuovi traguardi.
La gestione dell’Accademia non mi fece in ogni caso trascurare gli studi: con Sifu Sergio continuai ad approfondire le Arti Interne e intrapresi inoltre lo studio dei sistemi antenati come il White Crane, così da aumentare la mia comprensione del Wing Chun in generale.
Furono anni davvero intensi e frenetici, tra il gestire la mia scuola, occuparmi degli allievi che si stavano interessando al sistema in tutta Italia e non solo e soprattutto a formarmi intensamente. Avevo un ritmo davvero impegnativo: mi recavo ad Hong Kong per circa 20/30 giorni, rientravo in Italia e trascorrevo 3 mesi a lavorare sul territorio e a praticare quanto imparato e poi tonare di nuovo per circa un mese ad Hong Kong. Avere una base fissa ad Hong Kong divenne dunque fondamentale e nel 2013 presi una casa ad Hong Kong per rendere più semplici i miei spostamenti.
Questa fu la cadenza della mia formazione sotto la guida di Sifu Sergio per circa 10 anni e portandomi a fare incredibili esperienze ad Hong Kong, in Cina e in tutto il Sud Est Asiatico.
Nel 2016 inaugurai la Scuola Orientale a Savona: ciò che a quel punto ritenevo fosse necessario nel panorama del Kung Fu era creare un centro per la diffusione e l’insegnamento delle Arti Marziali e Discipline Orientali di qualità, mettendo in gioco l’esperienza e le conoscenze che ero riuscito ad accumulare.
In questa fase ricca di idee, quella seguente fu di rendere questi insegnamenti più facilmente disponibili su vasta scala: nasce quindi nel 2019 la Scuola Orientale Online, in cui con un grande lavoro ho riversato tutto questo percorso in una lunga serie di video didattici.
Questo ambizioso progetto di divulgazione e condivisione di questo sapere mi porta ancora oggi ad essere spesso in viaggio in Italia e in Europa per insegnare in seminari e per organizzare corsi di formazione per istruttori. Tuttavia ancora oggi ho quello spirito e quella voglia che avevo proprio trovandomi da solo nella palestra, senza allievi e dirmi: “Dovrai farcela con il Kung Fu!”
Dopo il periodo pandemico vissuto dal mondo intero, al ritorno alla “normalità”, tutto era cambiato, io come la visione del mio insegnante che aveva deciso di modificare drasticamente il progetto che avevo sposato fin dall’inizio.
Questo unito alla mia voglia di approfondire ed espandere i miei orizzonti ulteriormente, mi spinsero con “Scuola Orientale” ad intraprendere un nuovo viaggio.
Desideroso di apprendere il sistema di Taijiquan tradizionale di Yang Shao Hou, nel 2022 inizio in Thailandia un percorso di studio di questa materia sotto la guida di Sifu Liang De Hua.
Un importante passo del mio percorso arrivò poi nell’ottobre del 2022 quando, dopo svariati anni di contatto e di tentativi, compii il mio primo viaggio in Canada da Sifu Sam Tam (Tam Maan Yin), massimo esponente delle Arti Interne a livello mondiale.
Con estremo onore e gioia, fui in quella occasione accettato tra i suoi discepoli diretti, iniziando un prezioso cammino con questo Maestro che, ancora oggi rappresenta colonna portante del mio personale sviluppo nella Arti Marziali e non solo.
I viaggi in Thailandia sono molteplici (e continuano tuttora) dandomi la possibilità di avere una visone ancora più ampia e se vogliamo più antica del Taijiquan Yang.
Questo lavoro mi porta ad all’importante traguardo di essere il primo europeo ad imparare e trasmettere la Forma Antica (Old Frame) di Yang Sao Hou secondo il lignaggio di Gu Li Sheng.